Un atto d’amore per il cantautore che ha scritto la colonna sonora delle nostre vite
Ci sono incontri destinati a lasciare un segno indelebile nelle nostre vite. Avviene quando le nostre strade incrociano quelle di uomini che hanno tanto da dire e riescono a comunicarlo con la loro arte. Come la musica.
Franco Battiato ha rappresentato tutto ciò per il protagonista del romanzo, Federico Falco, cronista del settimanale Il Guiscardo, che da Lecce vola in Sicilia (con la quale ha forti legami, grazie a nonno ‘Nzino di Scicli), alle pendici dell’Etna, per scrivere un articolo sulla scomparsa dell’artista, lontano dalle scene da circa due anni. L’indagine, perché questo è, impegnerà Federico per giorni e, apparentemente, solo apparentemente, non porterà all’esito sperato. O meglio, non ci sarà l’esito sperato dal lettore. Perché Federico, indagando, sarà costretto a scavare anche dentro di sé, a fare i conti con la propria vita, ma soprattutto con l’adolescente che è stato. Sarà, infatti, costretto a risalire al tempo del suo primo incontro con il cantautore, quando questi non era ancora il Maestro, autore della colonna sonora che ha accompagnato le nostre vite. Non solo quella di Federico.
Il romanzo – un giallo sentimentale, se mi è concessa questa classificazione – si distingue per la scrittura elegante, ironica e colta; per i personaggi che, chi più chi meno, accompagnano Federico, aiutandolo a far luce su un mistero che, magari, potrebbe non essere tale: Melina, l’avvenente barista, seducente e materna, capace di coccolare, ma anche di redarguire, mentore e aiutante; suor Edith che cerca la presenza di Dio “nell’eleganza di ogni stelo di ginestra, nel profumo delle cortecce d’albero, dentro la buccia perfetta di ogni ghianda” (pag. 84), ma che è anche capace di leggere in profondità i testi di Battiato, superando i luoghi comuni di molte interpretazioni; l’anziano sarto che lascia la propria bottega per concedersi una pausa caffè e racconta a Federico di quando ha cucito il gilet che Battiato ha indossato per il suo ultimo concerto.
È, però, Costanza, giovane astrofisica dell’osservatorio di Catania, il personaggio destinato a scompigliare le (poche, a dire il vero) certezze di Federico,al cui passato è sorprendentemente legata; a spingerlo a superare inibizioni e paure, a sorprenderlo con scelte decisive.
Nel racconto il co-protagonista è proprio Franco Battiato la cui assenza si fa presenza con le sue canzoni, attraverso le quali il Maestro ha conquistato l’immortalità, senza tempo né spazio. Come dice nei suoi versi che raccontano dell’esistenza di mondi lontanissimi e che ci hanno regalato il sogno di avanguardie di un altro sistema solare.