A Julian Barnes è stato appena assegnato il Premio Letterario Internazionale Mondello 2023, per la sezione Autore Straniero. Un riconoscimento meritatissimo.
Tony Webster è un uomo mediocre, “medio” dice nel romanzo, secondo la scelta linguistica, riteniamo, della traduttrice. La sua vita si è svolta secondo un copione comune, senza particolari sconvolgimenti. Non possono essere ritenuti tali il divorzio, per volontà della moglie, invaghitasi di un altro uomo, o il suicidio di un caro amico. Giusto per indicare quelli che potrebbero essere gli eventi più significativi della sua vita che Tony ricostruisce senza particolare passione, con lo sguardo distaccato di chi osserva gli avvenimenti senza passione, da spettatore.
Fin dall’inizio Tony Webster sembra volere mettere in guardia il lettore, avvertendolo che “quel che si finisce per ricordare non sempre corrisponde a ciò di cui siamo stati testimoni”. Riflessione profonda, quasi filosofica, che molto dice sulla memoria che conserviamo degli eventi della nostra esistenza perché, come scrive quasi a conclusione del romanzo, “ricordo è ciò che pensavamo di aver dimenticato”, precisando che “dovrebbe apparirci ovvio come il tempo per noi non agisca affatto da fissativo, ma piuttosto da solvente”.
Julian Barnes, che con “Il senso di una fine” si è aggiudicato nel 2011, anno della pubblicazione, il premio Booker Prize, ricostruisce la trasformazione culturale e sociale inglese del primo Novecento con un’abilità evocativa tale da condurci nei luoghi della storia, rendendoci quasi spettatori.
A scuola, “dove tutto ha avuto inizio”, giunge Adrian, studente particolarmente intelligente e colto, che cerca di comprendere il senso profondo delle cose, la cui amicizia è molto ambita, ma con il quale Tony arriva ad una dolorosa (e vigliacca?) rottura a causa di una giovane donna, Veronica, fonte di gioie (a dire il vero poche) e umiliazioni (tante).
Quando è ormai un tranquillo pensionato, Tony Webster riceve un’eredità insolita: poche migliaia di sterline e un misterioso diario che non riuscirà ad avere , ma che diventerà l’oggetto del desiderio, lo strumento che dovrebbe svelare misteri di cui fino a quel momento aveva ignorato l’esistenza.
Per quale motivo Tony diventa il destinatario del diario di un giovane uomo morto suicida decenni prima? Quale ruolo Tony ha avuto in quel suicidio? Quale messaggio il diario contiene per lui?
Interrogativi, forse, destinati a rimanere senza risposta, ma (molto più probabilmente) dai quali potrebbe scaturire una storia inimmaginabile, di quelle che, spesso, ci riserva la vita.